Studi, ricerche e collegamento fra le associazioni

Il sud sta sempre peggio. Per questo può ripartire

Il sud sta sempre peggio. Per questo può ripartire

Numeri impietosi, una crisi che ha toccato ancora più duramente il sud. “Perché -ricorda Linda Laura Sabbadini di Istat- “al sud si peggiora di più delle altre zone quando c’è il peggioramento e si migliora di meno quando invece c’è un miglioramento”. Ma anche tanti segni di speranza, come il Progetto Policoro, e la consapevolezza che l’Italia possa ripartire solo con una strategia integrata nord-sud, con investimenti sulla logistica e con l’attivazione delle migliori energie a partire da quelle del terzo settore.

Si è svolta l’11 e 12 settembre ed è stata un successo la Summer School Cives di Pietrelcina “Se la speranza per una nuova Italia viene dal Mezzogiorno. La solidarietà orizzonte di una nuova progettualità” organizzata dall’Ufficio per i problemi sociali e il lavoro dell’Arcidiocesi di Benevento, il Comune di Pietrelcina e il Centro Nazionale per il Volontariato. Centocinquanta persone hanno seguito i lavori coordinati dal presidente del Centro Nazionale per il Volontariato Edoardo Patriarca e dal direttore dell’Ufficio per i Problemi sociali e il Lavoro dell’Arcidiocesi di Benevento Ettore Rossi.

“Dobbiamo assumere -ha detto in apertura il presidente del Cnv Edoardo Patriarca- la consapevolezza che questo Paese tornerà a crescere se comincerà a pensare che il sud non è un problema, ma una grandissima risorsa, un luogo dove si può fare innovazione anche sociale. È al sud che si può aprire una stagione nuova. Oltre al Paese dei problemi c’è anche quello della speranza e dobbiamo trovare una nuova narrazione di questi mondi che vanno oltre la crisi”.

La prima sessione dedicata all’analisi della situazione al sud ha mostrato tutte le piaghe e le difficoltà del Mezzogiorno. Il presidente di Svimez Adriano Giannola ha citato i dati sulla crescita economica delle regioni italiane, mostrando come quelle del sud presentino numeri peggiori anche della Grecia. Dai dati Svimez emerge come gli investimenti in opere pubbliche al Sud siano oggi appena un quinto rispetto a 20 anni fa; il tasso di occupazione giovanile non arriva al 30%; si rischia la deriva demografica con la stima al 2050 della perdita di 4 milioni di abitanti in quelle Regioni.

Dal 2001 sono andati via dal sud un milione di giovani, il mediterraneo impone più costi che opportunità, mentre l’obiettivo dovrebbe essere quello di rendere il sud porta di ingresso all’Ue, iniziando a re-investire nelle filiere logistiche anche per far ripartire il Nord in piena crisi. Impresa sociale, energie rinnovabili, sviluppo dell’agroalimentare e dei prodotti tipici, rigenerazione urbana e rilancio del patrimonio culturale sono i punti da cui ripartire.

Chiaro il messaggio dell’Arcivescovo di Benevento Mons. Andrea Mugione-. “Vivere senza speranza significa compromettere anche il presente. Siamo sicuri che stiamo facendo tutto quello che si possa o si debba fare?”. Mons. Mugione ha rivolto un appello: “creiamo le condizioni perché le opportunità di lavoro non sfumino e investiamo tutte le risorse che sono a disposizione per dare ai giovani la possibilità di lavorare”.

E con speranza ha parlato Don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano nella Terra dei Fuochi. “Basterebbe un aggancio da parte dello Stato per impedire ai giovani di bruciarsi il futuro. Lo Stato invece di risparmiare deve pagare anche i costi del carcere”. “Lo Stato -ha aggiunto Don Patriciello- è assente, ma l’industria criminale molto presente. La camorra dà da vivere, è una grande verità. A lungo termine distrugge la società e l’economia, ma nell’immediato fa campare. Se non tagliamo la testa a questa serpe velenosa non la sconfiggeremo mai”.

I relatori che hanno animato la Summer School sono stati il vicesindaco di Pietrelcina Ennio Graziano, l’Arcivescovo di Benevento Mons. Andrea Mugione, il presidente di Sloow Food Italia Gaetano Pascale, il direttore scientifico di Cives Paolo Rizzi, Laura Linda Sabbadini di Istat, il presidente di Svimez Adriano Giannola, i docenti Liliana Mosca, Giuseppe Acocella e Marco Musella dell’Università di Napoli “Federico II”, Don Alessandro Colasanto, responsabile diocesano del Progetto Policoro, Cinzia Zaccaria, dirigente generale del Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Mario Melchionna, segretario generale Cisl IrpiniaSannio, il parroco di Caivano Don Maurizio Patriciello, il presidente del Consorzio Mediterraneo Sociale Salvatore Esposito, il vicepresidente nazionale di Coldiretti Gennaro Masiello, Fr. Enzo Gaudio, vice parroco di Pietrelcina e Luigino Bruni, Ordinario di Economia Politica all’Università LUMSA di Roma.

 

condividi: